sabato 26 novembre 2011

Tutto quello che è successo mentre Pablo Perez scriveva 'Tutto quello che è successo mentre voi sognavate di essere il nuovo partner di Noelia Hurtado

Un'altra missiva da Oxanax.
"Ognuna di noi ha letto, impotente, il punto di vista del mio collega Pablo Perez riguardo alla tristissima vicenda di Pablo e Noelia. Mia precisa volontà è quella di fornire un contraltare di rispetto, sensibilità ed affetto, a questa coppia giovane ed incantevole...ahinoi, donne, prematuramente venuta meno.
Chi di voi, mi dica, non ha pianto sulle note di una struggente "Invierno", commovente colonna sonora della loro ultima esibizione alla Baldosa? Youtube maestro di tango...e di emozioni forti in questo caso. Come al cinema con Titanic, ricordate? La nave affonda: lei si rifugia sull'anta intarsiata di legno massello, con il cappotto del fidanzato cornuto addosso e un sassolino blu da 20.000 miliardi di dollari in tasca...mentre lui, ancora con le manette ai polsi, metaforicamente schiavo del suo amore, fradicio, immerso nell'acqua a meno 60, con i Polaretti al naso, si addormenta e...tira le cuoia negli abissi. Una valle lacrime. E soprattutto una domanda:
...perchè lui e non lei, CAZZO?!?!?!?!
Va be', dicevamo? Ah si, Pablo e Noelia...Noelia e Pablo.
Una volta li ho visti. Si era già consumato il drammatico divorzio. Loro erano lì, insieme senza esserlo davvero. Che professionalità, che tenerezza.
Entrano.
La mia vicina di sedia ha un sussulto e si rivolge alla donna accanto a lei
- Mi sa che sono arrivati! -
- Ah...davvero? -
- Si! Mario dov'è? -
- Boh?! Non lo so, penso in fila. Come Carlo del resto... -
una coda di circa duecento uomini, formava un unico serpentone a partire dal tavolo dei maestri, facendo cordone intorno alla pista, semivuota: attendevano Noelia...dalle quattro della mattina precedente. Una roba che manco al Festivalbar. Si erano portati di tutto: acqua, viveri, sedie a sdraio, fuochi da campo, termos di caffè corretto, carte napoletane, dadi, bocce. Insomma, erano ben organizzati. All'entrata dei due artisti in sala, il panico li coglie: chi chiude la sdraio al contrario lasciandoci l'indice dentro, chi butta per l'aria la propria partitella a briscola (anche perchè stava perdendo), chi si toglie frettolosamente il catetere dalle mutande e sviene dal dolore. Una scena da Giudizio Universale. Lei, l'Angelo dell'Apocalisse avanza sicura e non guarda nessuno dei mentecatti che ha di fianco. Lui procede dietro di lei, noncurante del mondo allo stesso modo, ma leggermente seccato. Una voce mi ridesta dallo stato confusionale in cui sono piombata dopo aver assistito a tutto ciò di cui sopra
- Beh, allora...andiamo in bagno? -
- Si si, anzi, facciamo presto non vorrei perdere il turno! - .
Le mie colleghe di tappezzeria si alzano e vanno verso il bagno. Decido di seguirle perché...mi scappa. Facciamo solo pochi metri e ci fermiamo
- Scusami, la fila inizia da qui? -
- Si si! -
si affretta a rispondere la 101esima della fila
- Bene... - .
Guardo oltre e scorgo...un centro estetico. Un centinaio di donne armate di tutto di più: specchi bifronte, limette, lamette, smalti, acetoni, bigodini, trousse portatili per il trucco, profumi, gloss alla fragola, esfolianti e creme. Push-up autoreggenti che passano di mano in mano, donne che si depilano a vicenda, una si fa lo scrub al volo. C'è chi si spreme i punti neri, chi si fa il baffetto, chi l'inguine e il retro coscia, chi iniezioni di botox. Pare di essere entrate da Mességué. I discorsi sono pregnanti e ricchi di pathos. Sento una tipa, un paio di metri più in là esclamare
- Li hai visti? Che bella coppia che erano eh? -
e intanto, specchietto alla mano, mette un discreto rossetto rosso porpora sulle labbra carnose
- Si, un vero peccato, non trovi? -
l'amica che le ha risposto sta tentando di recuperare centimetri di pelle dalle caviglie, nel tristissimo tentativo di convogliarli verso le tette
- Povero Pablo, starà soffrendo moltissimo! -
si inserisce nella conversazione una ragazza con la stagnola nei capelli che si sta facendo bionda
- Io lo conosco, ieri mi ha promesso una tan... -
Una coltre di silenzio cala sulla ristrutturazione generale. Gelo.
La povera crista non finisce nemmeno la frase che la Carica delle 101 l'assale. Un'orda barbarica alla vista della quale anche Attila, Flagello di Dio, avrebbe urlato "Aiuto! Voglio la mia mamma!!!". Inveiscono, strepitano, linciano e fanno scempio del corpo della poco furba disgraziata.
Il bello è che, in tutto questo bordello, ho fatto la mia umilissima pipì e ballato quattro tande con Pablo. È chiaro: eravamo gli unici due stronzi a voler solo ballare. E infine, il fatto di aver dovuto chiamare la scorta della DIA per poter tornare incolume a casa, è un dettaglio che tendo a considerare irrilevante."
OXANAX