sabato 10 dicembre 2011

QUANDO IL RITARDO ARRIVA PRIMA DI TE



Non dite che non l'avete mai usato. Il trucchetto dell'arrivare tardi per entrare in milonga. Si dai, quello di arrivare all'una e di chiedere uno sconto totale all'ingresso. O quello di mettersi fuori dai festival, allungare l'orecchio per sentire quando la gente applaude ed entrare ad esibizione finita.Non siete gli unici, consolatevi. La schiera aumenta sempre più.

Tra questi annovero sicuramente una buona quantità di furbi, quelli che vanno al supermarket e cercano i prodotti scaduti per farseli dare poi alla cassa senza pagarli. O che inventano la scusa ormai trita dicendo che non ballano e vogliono solo dare un'occhiata. Poi di nascosto vanno in bagno a cambiarsi e li rivedi in pista che ci danno dentro come ossessi.

Potrei anche annoverare due scuse molto artistiche dello stesso personaggio. La prima volta era entrato dicendo che era un medico e che faceva solo una tanda perché poi sarebbe dovuto andare in ospedale. La seconda volta aveva dichiarato di essere un giudice di ballo e che con la sua carica poteva entrare in milonga senza pagare. Ora credo che sia sparito un po' per pensare a nuove scuse, mica si improvvisano delle giustificazioni di così alto livello.

Altro caso è quello dell'imbucato. Tu apri la porta di sicurezza un attimo perché devi scoreggiare e loro entrano tappandosi il naso. Sono abili scavalcatori di reti, siepi e muretti ed hanno il culo come la faccia. Si, perchè se li scopri, loro, con la schiena ancora bianca di calce ti guardano e con la faccia da ebete e affermano di aver pagato il biglietto più volte per sicurezza.

Altra interessante tecnica è quella del passetto alla volta. Tu ti metti all'ingresso. Fai capire che sei li fermo e aspetti qualcosa o qualcuno. Magari ogni tanto saluti qualcuno all'interno, ma non sveli il motivo della tua attesa. Ogni tanto fa un passo verso l'ingresso, piccolo e innocuo, mentre il bigliettaio si abitua alla tua presenza. Quando ormai hai oltrepassato la linea della biglietteria, aspetti un momento di distrazione del responsabile e con un balzo sei in pista a ballare. Quando il bigliettaio si accorgerà che non ci sei più, saranno passate ore. E' una tecnica che richiede tempo e pazienza, ma sopratutto un bigliettaio rincoglionito.

Non voglio però essere negativo fino in fondo. Guardiamoci attorno c'è la crisi. Tanti hanno dovuto dimezzare le spese per il divertimento ed entrare in milonga senza spendere un patrimonio diventa essenziale. Per cui pagare venticinque euro o giù di lì per una serata, sappiatelo, è una vergognosa rapina.

Si perché sapete bene che chi balla tango, difficilmente saprà rinunciare all'unico motivo di sollievo in questo periodo di merda. Ditemi pure che c'è l'esibizione o che il palazzetto costa. Non me ne fotte un cazzo. Venticinque o trenta euro, sono il corrispondente di spesa al supermarket per parecchi di noi e chiedere a queste persone di rinunciare al cibo per vedere due ballerini che si esibiscono quindici minuti, è una sberla alla realtà.

Ok rispondete pure che se ne stiano a casa questi indigenti, ma sappiate che vi ritrovereste con un palazzetto semivuoto e gli artisti da pagare di tasca vostra.

Se poi ho detto una cazzata, perdonatemi, ma la mia indigenza mi ha offuscato la vista.