martedì 14 dicembre 2010

TANGO MARATHONS



Volete fare un bel viaggio? Tipo un duemila chilometri in aereo, magari al più freddo quando a casa c'è freddo e al più caldo quando a casa c'è caldo? Volete essere in un luogo che avete sempre sognato? Non vederne assolutamente nulla se non la sala dell'albergo e la camera? Iscrivetevi ad una maratona di tango, una qualsiasi. Tanto ormai credo che il rapporto milonghe normali sia quasi pari a quello delle maratone, avrete sicuramente l'imbarazzo di sceglierne una. Ovviamente il gioco riesce se la scegliete lontana da casa, altrimenti non vale. Una in Norvegia tra i fiordi potrebbe benissimo andare per dicembre.
Già all'aeroporto potrete riconoscere i partecipanti in modo inequivocabile dall'immancabile braccialetto della maratona precedente: nessuno ha spiegato loro che i tempi di decomposizione sono troppo lunghi per un distacco naturale.
Poi tutti al duty free a vedere se c'è qualche disco di tango, molto probabile all'aeroporto di Oslo.
Arrivati in albergo le prime parole pronunciate e/o domande sono le seguenti in questa sequenza:
- dov'è la sala dove si balla
- a che ora si comincia a ballare
- a che ora si smette di ballare
- a che ora si ricomincia a ballare
- dove si può trovare un mac donald
Solitamente ci si allontana dal bancone, lasciando il receptionist ebete, con la chiave della nostra camera in mano. Salvo poi ritornare dopo circa un'ora per sapere se abbiamo prenotato in quell'albergo.
Il tutto poi comincia quando le registrazioni sono chiuse. Normalmente il nostro nome è registrato con una fonetica e sintassi totalmente differente che in madrepatria. NMAEöRIAO KRWöXXY non è una bestemmia vichinga, ma la trascrizione con la fonetica norvegese del povero Mario Rossi, che continuerà a cercarsi sotto la r o la m. Nei secoli dei secoli.
Normalmente ad una maratona che si rispetti, ci devono essere almeno cinque dj. Che metteranno esattamente gli stessi pezzi. Nello stesso ordine. O quasi. E ci sarà sempre qualcuno che dirà: a me Tizio non è piaciuto, ha messo tande scontate. Ovvio, è l'ultimo che ha musicalizzato, che cazzo poteva mettere? Il requiem di Mozart?
Il vero competitor di maratone, ovviamente è quello che non si ferma a qualche sporadica partecipazione. Se la settimana prima ce n'era una a Caracas, sicuramente lui c'è stato. Se la settimana prossima ce ne sarà una a Malindi, troveremo il biglietto aereo nel portafoglio. Probabilmente, anche se non ha il coraggio di dirlo, troveremo la sua iscrizione per la maratona di Calcutta. Ma in questo continuo pellegrinaggio nessuno sarà solo: un corteo di maratoneti, ovviamente i soliti, si sposterà all'unisono dove la manifestazione chiama.
Il risultato, tradotto in termini profani è un po' questo: tutte le domeniche si va ad un ristorante diverso per mangiare sempre Bagna càuda. E' chiaro che prima o poi vengono fuori le emorroidi, ma il vero maratoneta balla anche con gravi indispozioni anali.

Ed ora una piccola sezione Faq per risolvere i dubbi più comuni sulle tango marathons:
- Il maratoneta tromba?
Solo se può farlo ballando
- Come si può trovare una camera per dormire?
Normalmente il vero maratoneta, divide sempre la camera. Con almeno sette persone, quasi del tutto sconosciute.
- Conviene prenotare i pasti?
vedi la risposta alla prima domanda
- In che orari si balla meglio?
dicono tutti al pomeriggio, ovviamente perchè si è completamente rimbambiti e si balla come al geriatrico, piano piano, buoni buoni, col girello.
- Non devo far sapere alla fidanzata che sono lì, cosa faccio?
stai a casa, tanto c'è Cerati che ti fotograferebbe comunque