giovedì 9 settembre 2010

NONNO FELICE

Premetto che rispetto profondamente questo signore. Non ho mai visto tanta dedizione alla musica ed al lavoro, tanta voglia di fare e tanto rimbambimento. Tipico dell'età.
Chi non conosce Felix Picherna basta che si faccia un giro al museo egizio di Torino, per poter vedere i suoi sosia nelle teche. Ovviamente l'originale ha le batterie ancora cariche.
Unico uomo che riesce a creare tripudio nella milonga, quando si sa che ha perso il treno. A meno che non vogliate ballare tande da ventisette ventotto tanghi, è uno dei pochi musicalizador che quando salta la serata, fa tirare un sospiro di sollievo alla popolazione milonghera. Avete provato a svegliarlo quando il sonno lo prende? Nemmeno i colpi di badile sulla consolle lo scuotono. Il problema è che poi ti tocca ballare verdemar in cinquantadue versioni prima che la cassetta arrivi alla fine. Certo le cassette sono parte di una visione romantica del musicalizador: vedere Felix che con la matitina cerca il pezzo su un nastro tdk del '91 dove prima c'era il festival della musica di Bariloche, è una cosa unica. Come lo è poi sentire Calò con in sottofondo Luis Miguel: "No te olvides que siempre fui tuyaaaa...prr...scrr..oi ragazzi di oggi noiii...frrrzzz...que vuelvas a mí...fffff...tempo davanti a noooiii...." Come si può ben capire, la tecnologia non è proprio il suo campo. Di cd nemmeno a parlarne, se potesse tornerebbe alle super8 e ai 78 giri, che non sarebbe poi male, vista l'impossibilità di registrarci altro sopra.
Pure la consolle del mixer non è il suo punto forte. Meno complicata è, meno vi fa divertire. Se gli dici "Felix, devi toccare solo la levetta gialla" puoi star sicuro che a fine serata il mixer sembra un cruciverba della settimana enigmistica. Ed invece di Pugliese, senti le voci dell'oltretomba. Altro che Voyager e Roberto Giacobbo, lui riesce perfino a sintonizzarsi sulla stazione orbitante Mir, con una cassetta di milonghe un calice di cabernet e un mixer. Un dio.
Mi rendo conto che parlare di lui è un po' come sparare sulla croce rossa, ma non è a lui che voglio rivolgermi, ma a chi lo chiama per mettere su musica. Capisco che sia un personaggio, ma non fategli fare una serata intera, vi prego. Fategli fare un paio d'orette finchè l'Etanercept fa effetto, e poi lasciatelo libero. Lui si diverte ugualmente e dura di più. Come le duracell.