venerdì 16 settembre 2011

NASCERE IMPARATI



Settembre. Cadono le foglie e pure i coglioni. In compenso fioriscono gli allievi. A mio tempo ho fatto parte di questa fioritura. Un amico mi invita ad una lezione di introduzione al tango. " Vieni, c'è pieno di figa". Ovvio che l'unica mia intenzione sarebbe stata quella di starmene seminascosto a spiare sotto le gonne delle donne presenti. Ma vuoi per l'imbarazzante sguardo da maniaco sessuale che per la costante carenza di uomini a lezione, il maestro del momento mi impose di partecipare.
E il resto è storia. Tragica.
Mi sono rivisto in questi giorni curiosando a qualche lezione gratuita per principianti. Per la maggior parte si presentano donne che hanno dimenticato le principali nozioni di ornitologia e sperano che il tango sia un po' come il birdwatching. Per contro, gli uomini che si presentano per la maggioranza, non hanno mai saputo nulla di ornitologia. "La passera questo mistero" è il loro motto. Ed ovviamente arrivano tutti spaiati. Quando si chiede di formare le coppie, tutti gli uomini si buttano a pesce sull'unica donna decente. Hai voglia a spiegare che non è un film hard, qualcuno accenna pure a levarsi i calzoni. Dopo questo momento imbarazzante, c'è la possibilità di osservarli con più calma.
Il primo dettaglio che viene all'occhio sono le calzature. Se tu specifichi che devono venire con scarpe comode, stai sicuro che loro hanno già visionato tutti possibili video di tango. Rigorosamente sbagliati. A partire da "Shall we dance" fino a " Dirty dancing" hanno guardato tutti film dove si balla qualsiasi cosa meno il tango argentino. Per cui arrivano con espadrillas, sandali di gomma per fare il bagno, scarpe da cerimonia. Qualcuno arriva pure con i Rollerblade, così scivola meglio. Certo, perché il luogo comune vuole che per ballare il tango occorra scivolare sui piedi. Ovvio. I migliori ballerini sono anche campioni di sci di fondo.
Quando gli spieghi che un buon riferimento è qualsiasi video di Arce Montes per esempio, loro ti guardano con l'espressione del facocero e ti dicono: "ma questi non fanno il casquet".
Magia del cinema e della tv. Riescono pure a convincerti che se non sei strafatto di Vecchia Romagna, non sei un ballerino credibile.
La svolta arriva nel momento del primo esercizio. Si chiede solitamente ai partecipanti di camminare, un po' come si fa tutti i giorni. Risultato: uno stormo di anatre del Caucaso. Nella gran parte dei casi, sembrano persone che camminano per la prima volta: c'è chi gioca ad usare solo le mattonelle nere, chi cerca di pestare le stringhe altrui e chi fa il ripasso delle tabelline a bassa voce.
A fine lezione, quando ti metti a raccogliere le iscrizioni per le elezioni ufficiali, stai sicuro che verranno tutti quelli che speravi rinunciassero. Gli storpi, i ciechi e i paralitici, alla ricerca di una miracolosa guarigione.
Io comunque sto valutando non certo di insegnare, non ho nè le capacità nè la pazienza. Sto invece pensando di aprire un santuario per casi disperati. Un euro a pellegrinaggio. Vuoi che non divento ricco?