sabato 11 giugno 2011

IL MIO NAVIGATORE HA IMPARATO A PREGARE

Non so se è una cosa che noto solo io. Normalmente spostarsi per una milonga, significa mettere in campo forze oscure. Per i più sembra tutto facile, si guarda su faitango, ci si segna le indicazioni e sembra fatta. Dilettanti.

Molto probabilmente sbaglieranno casello d'uscita, seguiranno tangenziali sconosciute per poi ritrovarsi in un circolo artiglieri a chiedere indicazioni per la milonga.

-“Milonchèèè?”

-“Ma si, dove ballano il tango argentino”

-”Ahhh...” (con tanto di gomitata al vicino)

Quasi sicuramente ci rimetteremo in viaggio con un'indicazione completamente sbagliata, ritrovandoci ad una balera dove il tango lo ballano nella versione di Raul Casadei.

Caso più simpatico è quando invece il navigatore ci dà via e numero. Ci si ritrova quasi sempre nel cortile di qualche casa privata.

Ma il massimo si ha quando le milonghe sono volutamente organizzate in luoghi fuori mano. Gli organizzatori provvedono quasi sempre a piazzare indicazioni lungo il percorso che, grazie al nastro adesivo, rimangono visibili per i primi cinque minuti. Per il resto del tempo, o si girano indicando una strada sbagliata, o spariscono del tutto. I soccorritori di solito ritrovano i dispersi nei campi dopo diverse settimane. Lo sguardo spento, i vestiti consumati, il viso scavato dalle privazioni e nella mente un solo quesito: “Ma l'avranno già fatta l'esibizione?”